La consulenza secondo il metodo “Rent-a-Friend” (letteralmente, “noleggia un amico”) si presenta come un colloquio con una persona che metta a disposizione tutta la propria esperienza per arrivare a trovare una soluzione al problema proposto. Un’ora e mezza dedicata a capire il problema in tutti i suoi particolari, a cercare soluzioni, ed a verificare che possano essere realizzabili. L’esperienza maturata in più di trent’anni di colloqui, non solo in ambulatorio, ma anche in altre situazioni, consente al dr. Zucchelli di arrivare presto alle radici del problema. La sensazione di fallimento di chi sta male con se stesso dipende soprattutto dalla reale difficoltà nel trovare l’origine del problema, ed è qui che la possibilità di consultare un professionista amico aiuta in modo determinante. La prima parte della seduta è quindi dedicata alla raccolta dei dati necessari per formulare un’ipotesi attendibile sulle origini del disagio. L’ipotesi così costruita, naturalmente, deve essere condivisa da chi sta chiedendo aiuto, e la ricerca non termina fino a che non c’è il pieno accordo. Una volta trovata la chiave che spiega il disagio, si cercano soluzioni che siano realizzabili, valutando anche i tempi necessari.
L’obiettivo è arrivare al termine della consulenza con la consapevolezza che è stata trovata la strada, e che, se non interverranno imprevisti, non sarà più necessario tornare per una consulenza su questo problema. Quando viene identificata con precisione l’origine del problema, ed avviene nella quasi totalità dei casi, è come se si scoprisse che, dopo aver cercato tanto per uscire da un labirinto, si scoprisse che c’era anche una porta, quella che può vedere solo chi è esterno al problema, ma ha l’esperienza e la conoscenza necessaria per individuarla. Anche se, di lì in poi, occorrerà comunque del tempo per uscire definitivamente dal labirinto, la persona interessata non ha più bisogno di ulteriori consulenze, perché ormai conosce la strada e sa di essere capace di superare tante difficoltà. A volte, anche se raramente, si conclude che il problema richiede un intervento più continuativo, di tipo psicoterapeutico, ed allora l’incontro terminerà con l’indicazione in merito a quale modalità di psicoterapia intraprendere, con altro specialista (il dr. Zucchelli non pratica la psicoterapia).
La seduta “Rent-a-Friend” si risolve quindi in un solo incontro: eventuali dubbi, imprevisti o altri problemi potranno essere discussi, se l’interessato lo chiede, non prima di un mese dalla seduta, proprio perché non si tratta di psicoterapia.
